Altro che ferie: il 20 agosto il Fisco ti presenta il conto
Mentre molti sono in vacanza, per chi lavora agosto è tutt’altro che un mese di relax. Il 20 agosto 2025 si concentra una vera valanga di adempimenti fiscali che coinvolge partite IVA, professionisti, imprese e società. È un autentico “tax day”, dove ogni dimenticanza può costare cara.
Secondo lo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate, il 20 agosto è il giorno con più scadenze dell’intero mese: ben 138 adempimenti, molti dei quali concentrati proprio in questa unica giornata.
Chi è coinvolto?
Tutti i titolari di partita IVA, compresi i forfettari, e le società con esercizio coincidente con l’anno solare, ma anche artigiani, commercianti, freelance e sostituti d’imposta.
Scadenze fiscali da rispettare entro il 20 agosto 2025
Per le partite IVA (ordinari e forfettari):
• Saldo IRPEF 2024
• Primo acconto IRPEF 2025
• Flat tax incrementale (per chi ha avuto un aumento di reddito)
• Saldo IVA 2024 e prima rata 2025, se dovuti
• Sesta rata del saldo IVA 2024 (con interessi dello 0,33%)
• IVA mensile relativa a luglio 2025
• IVA trimestrale relativa al secondo trimestre 2025
Per le società (Srl, Spa, Snc, Sas, ecc.):
• Saldo IRES 2024
• Primo acconto IRES 2025
• Saldo IRAP 2024 e primo acconto IRAP 2025
• Diritto camerale annuale (iscrizione alla CCIAA)
Per tutti i lavoratori autonomi e contribuenti:
• Contributi INPS (artigiani, commercianti e freelance iscritti alla Gestione Separata)
• Ritenute d’acconto su lavoro dipendente, autonomo e provvigioni (per i sostituti d’imposta)
• Rate di definizioni agevolate o avvisi bonari in corso (se la rata cade tra il 1° e il 20 agosto)
Attenzione: Grazie all’art. 37, comma 11-bis del D.L. 223/2006, i versamenti previsti tra il 1° e il 20 agosto si possono effettuare entro il 20 agosto senza maggiorazioni.
Non solo tasse: agosto non è una tregua
Durante il mese di agosto, l’Agenzia delle Entrate sospende gli avvisi bonari e le lettere di compliance. Tuttavia, in casi urgenti o gravi, cartelle esattoriali, atti esecutivi e controlli fiscali possono comunque essere notificati.
Una riflessione necessaria
In un periodo segnato da incertezza economica, calo dei consumi e margini ridotti, il 20 agosto diventa una vera prova di resistenza per chi lavora. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, già messi a dura prova dalla crisi, si ritrovano a fronteggiare una concentrazione di scadenze che rischia di diventare insostenibile.
Saltare anche una sola scadenza, spesso per disattenzione o difficoltà di liquidità, può comportare sanzioni e interessi pesanti.
Non si tratta di eludere i doveri fiscali, ma di renderli più compatibili con la realtà economica. Un sistema davvero equo dovrebbe distinguere tra chi evade e chi, ogni giorno, lotta per restare in piedi.
Conclusione
Forse non serve l’ennesimo decreto, ma un cambio di visione: più ascolto, più flessibilità, meno rigidità da bilancio. Perché chi tiene aperta la serranda ad agosto, o la chiude solo per pochi giorni, non lo fa per sport. Lo fa per necessità.